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  • Samantha Pilati

Fondazione OMD alla conferenza della SISC



Nei giorni 23 e 24 ottobre Fondazione OMD ha partecipato a Climate Risk: implications for ecosystem services and society, challenges, solutions (ClimRisk19), la conferenza annuale della SISC, Società Italiana per le Scienze del Clima. Giunta alla sua settima edizione, si è svolta quest’anno a Trento, presso la sede della Provincia Autonoma.


La conferenza, che ha riunito centinaia di persone, è stato un importante momento di incontro tra scienziati, ricercatori, ma anche leader aziendali e policy makers che nelle loro attività si trovano ad occuparsi dei diversi aspetti del cambiamento climatico.


Quello dei cambiamenti climatici è difatti un argomento di forte attualità, con implicazioni in differenti rami. Per questo motivo presentazioni e poster sono stati raggruppati in vari topics, in base alla tematica affrontata. I poster, circa una quarantina, son rimasti consultabili per tutto il periodo della conferenza nell’area espositiva a loro riservata. Le presentazioni, invece, sono state organizzate in 4 sessioni parallele, in base al topic di riferimento.


Nella prima sessione, nel topic Urban areas: assessing, predicting and managing the current and future risk, si è inserita la presentazione di FOMD, dal titolo “Adaptation to climate change in urban areas: the use of specific climatology by professionals and local stakeholders involved in urban planning and management”, nella quale venivano illustrati alcuni risultati del Progetto ClimaMI, cofinanziato da Fondazione Cariplo, e in partenariato con Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Fondazione Ordine Ingegneri Provincia di Milano e Fondazione Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano. Il cambiamento climatico in area urbana è un argomento particolarmente delicato, per la complessità non solo dell’ambiente urbano stesso, ma anche del microclima del luogo; per questo motivo è fondamentale, nell’ambito della progettazione e della gestione del territorio, una approfondita conoscenza della climatologia locale e di come questa sia anche soggetta a veloci cambiamenti negli ultimi anni. La presentazione ha ricevuto parecchio interessamento da parte delle persone presenti in sala.


Uno dei topic con il maggior numero di presentazioni è stato Climate related impacts on natural and human systems: è infatti importante sottolineare come il clima e i suoi cambiamenti abbiano un forte impatto sull’ambiente naturale, con ripercussioni di diverso genere. Si è discusso, ad esempio, di come un clima molto più caldo possa influenzare il proliferare delle zanzare e, di conseguenza, la diffusione in Europa di malattie ad esse collegata; o come le ondate di calore e la variazione dell’intensità delle precipitazioni possano influire sulla vendemmia.


Ampio risalto è stato dato anche agli interventi sulle politiche climatiche e le strategie di mitigazione.


Altro importante argomento affrontato è quello dei “servizi climatici” che si stanno sviluppando negli ultimi anni: queste presentazioni rientravano nel topic Climate services and their potential to support adaptation and risk management.


Proprio per la sua importanza e attualità, l’argomento dei climate service è stato anche trattato in una delle tre keynote lectures che si sono svolte nel corso dei due giorni: Carlo Buontempo, dell’ECMWF, ha descritto lo sviluppo attuale dei climate service a livello europeo, come ad esempio Copernicus, e i possibili sviluppi futuri.



Annapaola Rizzoli della Fondazione Edmund Mach, in una delle altre due lezioni, ha ripreso invece la tematica del cambiamento climatico legato alla salute e al diffondersi in Europa di malattie un tempo perlopiù sconosciute alle nostre latitudini.


Di particolare interesse anche la lezione di apertura della conferenza, tenuta da James Painter, ricercatore del Reuters Institute for the Study of Journalism di Oxford. In “Communicating risk and uncertainty via the media” l’esperto di comunicazione ha discusso la tematica del climate change riportato dai media, in particolare dai social (in Italia il social più utilizzato come fonte di notizie risulta essere Facebook) e le difficoltà che spesso i giornalisti stessi incontrano nell’affrontare queste tematiche.



Due giorni, quindi, di intenso scambio di conoscenze e di approfondimenti sul cambiamento climatico e sulle sue implicazioni, nell’accogliente città di Trento.


La conferenza della SISC, ormai punto di riferimento per chi si occupa di clima in tutte le sue sfaccettature, ci dà appuntamento a ottobre 2020 per la sua ottava edizione.


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