- Samantha Pilati
Aria pesante
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Il 15 di ottobre per molti comuni di Italia, ed in particolare al Nord, rappresenta la data ufficiale di accensione degli impianti di riscaldamento. Quest’anno tale data ha coinciso con una giornata mite e soleggiata su quasi tutta la Penisola, ad eccezione di alcune zone di pianura interessate da foschie e nebbie, perlomeno nelle ore mattutine e serali.
In generale, da più giorni, l’Italia è sotto il predominio di un robusto promontorio anticiclonico, che ha portato a condizioni di tempo stabile e temperature decisamente al di sopra delle medie stagionali: basti pensare che nella giornata di lunedì, in molte zone del Settentrione, lo zero termico (l’altitudine alla quale la temperatura in libera atmosfera è 0 °C) ha superato abbondantemente i 4000 metri. A Milano, in particolare, si sono raggiunti e superati i 25 °C e le stesse temperature massime non scendono al di sotto dei 20 °C dal 3 di ottobre; la solida alta pressione, inoltre, protegge l’Italia dal sopraggiungere di perturbazioni atlantiche e di conseguenza ottobre, notoriamente un mese piovoso (questo mese è difatti anche tristemente ricordato per drammatiche alluvioni, come quella del 2000 in Piemonte) risulta quest’anno a secco di precipitazioni su quasi tutto il Nord-Ovest.
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Tali condizioni anticicloniche favoriscono il ristagno degli inquinanti, in particolare, in questa stagione, di biossido di azoto e di polveri sottili: in questi giorni l’indice della qualità dell’aria è difatti “mediocre” in gran parte della Lombardia, motivo per cui a Milano è stato istituito il classico blocco dei mezzi più inquinanti.
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Ma perché l’alta pressione favorisce l’accumulo di inquinanti? Prima di tutto si ricorda che le zone anticicloniche sono caratterizzate da moti verticali discendenti, che determinano una compressione dell’aria e, ostacolando i moti verticali di rimescolamento, favoriscono l’accumulo nei bassi strati sia di vapore acqueo, sia di particelle inquinanti; inoltre, le aree di alta pressione sono caratterizzate in prevalenza da scarsa o totale assenza di ventilazione, la quale permetterebbe invece, almeno, una diluizione orizzontale della massa d’aria. In questo periodo dell’anno si verificano poi, in presenza di alta pressione e cielo sereno, i primi episodi di inversione termica: per effetto dell’irraggiamento notturno l’aria, a contatto col terreno freddo, diminuisce la sua temperatura molto più rapidamente rispetto agli strati sovrastanti, che risultano quindi insolitamente più caldi; la fascia di atmosfera caratterizzata dall’inversione crea condizioni favorevoli alla formazione di foschia, nebbia e smog.
L’alta pressione che ci accompagna da giorni risulta comunque in indebolimento e verso la fine della settimana si avrà una fase meno calda e più instabile. Difficile per ora stabilire con esattezza dove si registreranno quantitativi significativi di pioggia, ma in ogni caso un cambio di circolazione non potrà che giovare alla qualità dell’aria.