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  • Susanna Di Lernia

Anticiclone d'autunno


L’estate appena finita è stata una delle più calde degli ultimi 15 anni; la seconda più calda, per l’esattezza...

Il mese di settembre si è invece concluso all’insegna dell’instabilità atmosferica e con valori al di sotto delle medie cui eravamo stati abituati negli ultimi anni.

Sarà probabilmente anche per questo che la sensazione di brusco calo termico, coincidente con l’inizio dell’autunno meteorologico, quest’anno è stata vissuta da molti in maniera più accentuata.

C’è chi ha improvvisato un cambio dell’armadio anticipato, chi è corso ai ripari con stufette portatili in attesa dell’accensione dei caloriferi e chi, non volendosi rassegnare al cambio di stagione, ha continuato a vestirsi in modalità estiva, per poi lamentarsi ai primi segnali di raffreddamento. Tant’è.


Ottobre è partito con tutt’altro registro. In particolare, in questi giorni, un vasto campo anticiclonico ha preso possesso di quasi tutta l’Europa, e viene alimentato anche da aria calda in risalita dal Marocco.

Il fine settimana vedrà quindi temperature molto superiori alle medie del periodo, con valori praticamente estivi in quota e possibilità di pioggia pressoché assente ovunque.


Se visitate abitualmente i più comuni siti web che forniscono previsioni meteorologiche avrete sicuramente sentito parlare di “ottobrata” in arrivo, dove con questo termine si rimanda al periodo, tipico del mese di ottobre, nel quale l'alta pressione delle Azzorre domina per più giorni sul Mediterraneo centrale, regalando giornate prevalentemente soleggiate e caratterizzate da un clima relativamente mite.


Il termine ha in realtà un’origine piuttosto remota: discendenti dei Baccanali dell’antica Roma (feste legate al ciclo delle stagioni) le ottobrate romane erano tradizionali gite domenicali che si svolgevano a Roma in ottobre, mese della vendemmia, fino ai primi decenni del XX secolo e che, di fatto, prolungavano il periodo estivo.

Meta abituale delle scampagnate era il monte Testaccio, ma la presenza di orti e vigne intorno alle porte della città favorì l’estensione verso ponte Milvio, le vigne tra Monteverde e porta San Pancrazio, porta San Giovanni e porta Pia.

Si partiva all’alba, su carretti addobbati a festa e trainati da cavalli bardati.

Al suono di chitarre, tamburelli e nacchere si ballava il saltarello; si giocava alle bocce, a ruzzola, all’altalena e agli alberi della cuccagna. Naturalmente il vino scorreva a volontà, e non mancavano mai gnocchi, trippa e abbacchio.

Questa tradizione rimase viva, appunto, fino agli inizi del ‘900 ma ancora oggi, quando ottobre riserva giornate come quelle che stiamo vivendo, è abitudine parlare di ottobrata.

A sentire i romani, poi, non c’è periodo migliore per visitare la Capitale: il sole è caldo nelle ore centrali della giornata, ma la sera è fresca e i tramonti sono splendidi.


Ottobre, in particolare nella sua seconda parte, dovrebbe però essere generalmente caratterizzato dall’arrivo delle prime estese perturbazioni atlantiche.

Fino ad oggi, invece, soprattutto al Nord Ovest, le piogge si sono fatte desiderare, aggravando un’emergenza idrica che preoccupa da questa estate.

La tendenza ad un prolungamento di fasi anticicloniche nella stagione autunnale è cosa già nota negli ultimi anni.

Il rischio purtroppo è quello che le piogge, anche di forte intensità, si concentrino tutte in un lasso di tempo molto ristretto, innescando situazioni purtroppo favorevoli a fenomeni di dissesto idrogeologico. Ma questa è un’altra storia...

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