Ben arrivato inverno…meteorologico
Oggi, 1 dicembre 2016, nell’emisfero boreale, prende il via l’inverno meteorologico, che inizia circa 21 giorni prima rispetto al più noto inverno astronomico, che quest’anno comincerà proprio il 21 dicembre.
Le stagioni, che non sono nient’altro che intervalli di tempo in cui si suddivide un anno solare (dal 1 gennaio al 31 dicembre), possono essere definite in modi differenti a seconda del “sistema di riferimento”.
Stagioni astronomiche
In campo astronomico le stagioni hanno inizio quando il nostro pianeta raggiunge posizioni ben definite sull’orbita terrestre durante il suo moto di rivoluzione attorno al Sole.
Queste posizioni corrispondono agli equinozi e ai solstizi. I primi si hanno quando i raggi solari, arrivando perpendicolari all’equatore, illuminano allo stesso modo i due emisferi e rendono la durata delle ore di luce uguale a quella delle ore di buio. I solstizi, invece, si verificano quando l’emisfero boreale e quello australe ricevono alternativamente il massimo e il minimo irraggiamento solare durante il corso dell’anno. In corrispondenza di questi due giorni, si registra quindi la massima e la minima durata delle ore di luce solare, ovvero il giorno più lungo e quello più corto dell’anno.
Nel 2016, nell’emisfero boreale, primavera ed autunno hanno avuto inizio rispettivamente con gli equinozi del 20 marzo e del 22 settembre, l’estate con il solstizio del 20 giugno e l’inverno astronomico comincerà il 21 dicembre. Nella stessa data, nell’emisfero australe inizierà l’estate: a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre, il ciclo delle stagioni risulta infatti opposto nei due emisferi.
L’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano dell’orbita è la causa dell’alternanza delle stagioni: ognuna di esse è infatti caratterizzata da condizioni di radiazione solare, luce e temperature differenti, che non si avrebbero se l’asse terrestre fosse perpendicolare al piano dell’orbita.
Le stagioni astronomiche non hanno tutte la stessa durata: per la seconda legge di Keplero, la Terra, nel suo moto di rivoluzione, si muove più velocemente quando è vicina al Sole (perielio) e più lentamente quando è ne è lontana (afelio). Per questo motivo, nell’emisfero boreale, la primavera e l’estate durano qualche giorno in più rispetto all’autunno e l’inverno e, nel totale, il semestre caldo dura un po’ più di 7 giorni rispetto a quello freddo.
Stagioni meteorologiche
In campo meteorologico le stagioni vengono invece definite sulla base delle condizioni meteorologiche e climatologiche che caratterizzano un dato periodo dell’anno. Queste condizioni e i caratteristici fenomeni atmosferici ad esse associate, dipendono fortemente dalla latitudine, dal microclima locale e dall’ambiente fisico circostante. Alle nostre latitudini, è possibile distinguere l’alternanza di 4 stagioni meteorologiche che per convenzione hanno inizio il primo giorno del mese in cui avverrà il corrispondente equinozio o solstizio, e si protraggono per i successivi 3 mesi. L’inverno meteorologico si estenderà quindi a partire da oggi, 1 dicembre, fino al 28 febbraio del 2017.
Le date di inizio delle stagioni meteorologiche sono state stabilite a partire da analisi meteorologiche e climatiche, che hanno registrato come, in corrispondenza dell’avvio delle stagioni meteorologiche (giorno più, giorno meno) inizino ad innescarsi gli schemi di circolazione tipici del periodo dell’anno a cui si sta andando incontro: gli anticicloni continentali durante l’inverno, le condizioni instabili e variabili, peculiari della primavera o dell’autunno, e l’anticiclone delle Azzorre, caratteristico della stagione estiva.
Con queste definizioni meteorologiche è anche intuitivamente più facile collocare, nella stagione corrispondente, situazioni atmosferiche e temperature tipiche di un periodo dell’anno: ad inizio giugno i primi caldi si associano all’estate meteorologica, oppure le basse temperature di metà dicembre ricadono nell’inverno meteorologico piuttosto che nell’autunno astronomico. Poiché le date di inizio delle stagioni meteorologiche sono state scelte sulla base di analisi meteorologiche e climatologiche, può capitare, soprattutto ad inizio stagione, che il meteo smentisca il cambiamento di stagione. Il passaggio reale da circolazioni atmosferiche tipiche di una stagione a quelle caratteristiche della stagione successiva può infatti avvenire con qualche giorno di anticipo o di ritardo rispetto al “fatidico” primo giorno della stagione.
Con la definizione di stagione meteorologica è possibile infine verificare come i mesi che, alle nostre latitudini, sono mediamente più freddi o più caldi corrispondano al mese centrale della rispettiva stagione meteorologica (gennaio per l’inverno e luglio per l’estate). Analizzando ad esempio, i dati di temperatura del trentennio di riferimento CLINO (CLimate NOrmals) 1971-2000 registrati in centro a Milano, la media delle temperature minime è risultata effettivamente più bassa nel mese di gennaio, mentre la media dei valori massimi è stata più elevata nel mese di luglio.