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Susanna Di Lernia

Pioggia di Novembre

Venga la pioggia a novembre a lavarmi i pensieri dal fango e dal mal, cantava Capossela, ma sono davvero tantissime le canzoni nelle quali la pioggia è associata a questo mese.

A differenza di ottobre, cui si legano comunemente i colori caldi dell’autunno, novembre è spesso rappresentato come la parte più grigia di questa stagione: le ore di luce sono scarse, le foglie tappezzano le strade, le temperature sono in diminuzione, le precipitazioni frequenti e abbondanti, le nebbie diffuse sulle pianure del Nord.

Novembre è anche ricordato per essere il mese delle grandi alluvioni dato che, in Italia, le principali sono avvenute proprio in questo periodo, soprattutto sul versante occidentale della nostra penisola: la più famosa rimane quella di Firenze nel 1966, insieme a quella del Polesine nel 1951. Nel 1968 toccò al biellese, nel 1994 al cuneese, all'alessandrino e all'astigiano; nel 2000 fu poi il Ponente Ligure ad essere scosso da una grave alluvione.

Negli ultimi anni la frequenza e l’intensità di questi eventi è purtroppo aumentata, come la cronaca quotidiana ci racconta. Genova ne ha subite due molto importanti in quattro anni, rispettivamente il 4 novembre 2011 e il 15 novembre 2014. Fenomeni di questo tipo vanno inquadrati all’interno di un cambiamento strutturale che nel nostro Paese sta riguardando le precipitazioni: è in aumento la frequenza dei giorni con precipitazioni elevate in alcune regioni del nord mentre si assiste contemporaneamente ad una tendenza verso periodi siccitosi di maggiore durata e ondate di calore durante i mesi estivi sempre più intense.

Perché novembre è il mese in cui più facilmente la nostra nazione è interessata da violente perturbazioni atmosferiche?

In questo periodo si giunge alla fase conclusiva dell’autunno, si avverte il passaggio dal semestre caldo a quello freddo, in cui masse d'aria di origine diversa tendono a scontrarsi, quando il mare è ancora piuttosto caldo e in grado di fornire un surplus di energia.

A novembre, inoltre, l’anticiclone delle Azzorre, che nel periodo estivo espande un vasto promontorio su gran parte del Mediterraneo determinando condizioni di bel tempo sull’Italia, lascia definitivamente il nostro territorio, permettendo così alle perturbazioni atlantiche di attraversare il valico tra Alpi e Pirenei ed entrare nel golfo di Genova. Contestualmente è frequente l’azione di blocco anticiclonico sulla Russia che impedisce alle perturbazioni di passare oltre e le costringe ad “infierire” sullo stesso punto, esaurendo così tutta la loro energia sul posto. Il maltempo è meno legato a fenomeni isolati di grande portata, come quelli più tipicamente estivi, ma si traduce piuttosto in un susseguirsi di giornate di pioggia moderata, che, insieme a questioni urbanistiche e a decisioni infelici di trasformazione del territorio, sono spesso la causa principale dell’esondazione di un fiume.

Novembre di fatto chiude l’autunno meteorologico e le sue temperature, con l’avvicinarsi della fine del mese, diventano progressivamente più tipicamente invernali.

Con il passare degli anni, in seguito ai cambiamenti associati all’evoluzione delle stagioni, tuttavia, si sta evidenziando una tendenza da parte del mese a rimanere mediamente più caldo, soprattutto nella fase iniziale, rispetto a quanto accadeva in passato, nonostante una parte finale leggermente più fredda del normale; esattamente quello che dovrebbe avvenire a partire da questo fine settimana.

Questa spiccata variabilità che interessa le temperature è forse ancora più evidente se riferita ai dati pluviometrici. A titolo di esempio, prendiamo i dati della città di Milano nei quattro anni precedenti al 2018.

La media mensile di pioggia secondo il CLINO 1981-2010 è intorno ai 100 mm.

Nel novembre 2014 i millimetri di pioggia che hanno bagnato la Madonnina sono stati ben 384,6 (record assoluto calcolato sui dati dell’Osservatorio Meteorologico di Milano Duomo a partire dal 1899); in particolare, nella sola giornata del 15 novembre sono caduti 121,9 mm, che hanno portato all’ennesima esondazione del Seveso.

Nel novembre 2015 i millimetri sono stati solo 5,6 e questo, come alcuni ricorderanno bene, ha causato non pochi problemi legati a inquinamento e qualità dell’aria.

Il dato del novembre del 2016 è di 83,9 mm, quello del novembre 2017 di 96,5 mm.


Già da questo week end sarà invece il freddo a lambire il nostro Paese, soprattutto il Nord e le regioni adriatiche, con possibilità di qualche veloce rovescio nevoso anche a quote collinari.

Del resto, tra qualche settimana inizierà ufficialmentel'inverno meteorologico...


Giunge l’inverno, dunque… e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera. (Khalil Gibran)

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